Premi

Il concorso era diviso in varie sezioni e l’artista Marilyn Cerri ha partecipato sia nella sezione pittura che scultura.
Prima di iniziare a comporre le opere, Marilyn Cerri ha intrapreso vari studi cercando di approfondire la sua vita privata, le sue conoscenze e i suoi scritti, fino a scendere all’animo che lo spingeva nelle sue azioni.

Successivamente ha trasferito tutto il suo essere in una scultura e immaginando Giovanni Bovio ritratto nel suo studio, assolto nei suoi pensieri con il suo ideale di onestà, seduto su una semplice sedia impagliata e circondato dai alcuni dei suoi molteplici scritti, con in mano una chiave ed una penna.

Tema “Magia e scaramanzia”.

Tema “La Mitologia in un fischio”.

Come scritto nella testata giornalistica della Gazzetta del Mezzogiorno del 15 gennaio 2019: “e’ di una donna il fischietto più bello d’Italia. Il suo manufatto di artigianato artistico è stato selezionato da una giuria di esperti e così l’artista Marilyn Cerri ha vinto la 31° edizione del concorso del fischietto in terracotta città di Rutigliano con l’opera “Ma come ti vesti”. L’opera ha sbaragliato il campo tra le tante opere realizzate dai maestri figuli di tutta Italia così da svettare con la sua scultura fischietto particolarissima sul primo podio”.

Fax di Conversano articolo del 19 gennaio 2019: “Ma come ti vesti?” questo il nome del fischietto che, ironicamente, mostra con minuzia di particolari due generazioni a confronto attraverso la rappresentazione di due figure femminili, segnate dalla loro età e soprattutto dalla moda dei loro tempi. Da un lato, la giovane ragazza tatuata e con tanto di piercing al naso, indossa un paio di jeans e una maglietta che lascia la pancia scoperta. Dall’altro, una donna anziana con zoccoli ai piedi, grembiulino da cucina, capelli raccolti e un paio di perle alle orecchie. Due mondi a confronto, quelli rappresentati dalla talentuosa autrice conversanese, che specularmente sembrano portano le due protagoniste a chiedersi “Ma come ti vesti?”.

Marilyn Cerri si è classificata al secondo posto con il fischietto «Forare, oh oh!». L’opera realizzata è un omaggio a Domenico Modugno in precario equilibrio in sella ad una Vespa con le ruote sgonfie mentre canta ironicamente “Forare, oh oh” al posto di “Volare, oh oh”.

Il fischietto di Domenico Modugno, un monumento della canzone italiana, vuole sottolineare il suo carattere tenace e solare nel risolvere problematiche e delusioni professionali nel campo artistico (in questo caso una ironica e imprevista foratura alle gomme della vespa). Infatti, l’opera è nata analizzando la personalità prorompente di “Mr. Volare” come fosse uno spavaldo moschettiere in sella alla sua moto.